Che animale è il visone?
Un mustelide purtroppo sfruttato per la sua splendida pelliccia
Il visone è un piccolo mammifero appartenente alla famiglia dei Mustelidi, un animale affascinante conosciuto principalmente per la sua pelliccia pregiata con una storia complessa e spesso tragica. Conosciamone meglio insieme le origini, le sue abitudini naturali e lo sfruttamento che ha subito purtroppo nell’industria della pelliccia.
Sommario
Da dove viene il visone: origini e classificazione
E’ un animale originario del Nord America e dell’Eurasia, con due specie principali:
- Visone americano (Neovison vison): originario del Nord America, è stato introdotto in Europa per l’allevamento della pelliccia.
- Visone europeo (Mustela lutreola): nativo dell’Europa, questa specie è ora in pericolo critico a causa della perdita di habitat e della competizione con il visone americano introdotto.
Dove preferisce vivere
Entrambe le specie sono adattate a vivere in ambienti acquatici, come fiumi, laghi e paludi.
Come è fatto il visone: caratteristiche fisiche
Hanno un corpo snello e allungato, con una pelliccia densa e impermeabile che li rende eccellenti nuotatori. La loro pelliccia è generalmente marrone scuro, ma può variare fino al nero. Le dimensioni variano tra 30 e 45 cm di lunghezza, esclusa la coda.
Ecco una tabellina che ne riassume tutte le caratteristiche principali:
Descrizione | Caratteristiche |
---|---|
Corpo snello e allungato | Pelliccia densa e impermeabile, eccellenti nuotatori |
Colore della pelliccia | Generalmente marrone scuro, può variare fino al nero |
Dimensioni | Variano tra 30 e 45 cm di lunghezza, esclusa la coda |
Sfruttamento del visone per le pellicce
Il visone è tristemente famoso per il suo sfruttamento nell’industria della pelliccia, perchè ha un pelo che è tristemente molto apprezzato per la morbidezza, lucentezza e resistenza, rendendolo purtoppo un “bene di lusso” di derivazione animale.
L’allevamento di questi animali per le loro pelliccie inizia nel XIX secolo in Nord America e si espande rapidamente in Europa e Asia.
Questo ha portato a una significativa riduzione delle popolazioni selvatiche e a problemi etici legati all’allevamento intensivo.
Impatto ambientale
L’industria delle pellicce difende la propria attività dalle accuse di un notevole impatto sull’ambiente – non potendo difendersi dalle accuse che riguardano gli impatti sulla salute degli animali – sostenendo che la produzione di pellicce sia a basso impatto ambientale e ‘naturale’.
Per questo, organizzazioni non governative come l’olandese Bont voor Dieren, la belga GAIA (Azione Globale per i Diritti degli Animali) e l’italiana LAV (Lega Anti Vivisezione) hanno richiesto un apposito studio per verificare il vero impatto ambientale delle industrie che producono pellicce, con un focus particolare su quelle che allevano visoni: ‘The environmental impact of mink fur production’ è il dossier prodotto a tal fine nel 2011 da un istituto di ricerca olandese, CE Delft.
L’analisi degli allevamenti di visone riguarda soprattutto i due Paesi del Nord Europa, Belgio e Olanda (terzo produttore mondiale), in cui si concentra la produzione di pellicce di visone; in Italia, invece, dove il dibattito riguarda principalmente l’uso delle pellicce nel settore della moda, si riscontrano percentuali relativamente ridotte nella produzione di pelli di visone.
Lo studio ha previsto l’analisi delle varie fasi della catena produttiva: dalla produzione di alimenti per visoni all’allevamento, dallo scuoiamento alla vendita all’asta, dal trattamento delle pellicce al trasporto.
Partendo dalle prime fasi si possono mettere in luce alcuni dati significativi: innanzitutto, bisogna calcolare che per produrre un kg di pelliccia occorrono 11,4 pelli di visone e che, nel corso della sua vita, ogni visone consuma circa 50 kg di alimento, per un totale di quasi 563 kg di alimento per ogni kg di pelliccia.
Rispetto ai tessuti, inoltre, si rileva un maggior impatto ambientale nella produzione di pellicce a causa soprattutto delle emissioni di monossido di azoto e ammoniaca provenienti dalle deiezioni dei visoni, che spesso vanno a confluire in corsi d’acqua vicini.
Insomma, oltre che l’aspetto etico anche la questione dell’impatto ambientale costituisce un motivo in più per rinunciare ad un capo d’abbigliamento cruento e ormai davvero fuori moda.
Alternative e Sostenibilità
Negli ultimi anni, la crescente consapevolezza dei diritti degli animali e delle questioni ambientali ha portato a un calo della domanda di pellicce naturali. Molti designer e marchi di moda hanno scelto di utilizzare pellicce sintetiche o altri materiali alternativi.
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Ultimo aggiornamento il 25 Luglio 2024 da Rossella Vignoli
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