Una tazzina di caffé coltivabile
Il caffé, bevanda conosciuta e amata in tutto il mondo. Ogni Paese, e talvolta ogni città all’interno di un Paese stesso, lo prepara in modo differente. Ma una domanda è d’obbligo: che fine fanno quelle confezioni una volta terminato il contenuto?
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Una domanda che si è posta anche la neonata azienda californiana fondata a San Luis Obispo, che si chiama Reduce. Reuse. Grow., la quale, per fortuna, ha anche avanzato una soluzione.
Lo scorso febbraio, infatti, ha lanciato sulla piattaforma online di crowdfunding Kickstarter una campagna al fine di mettere a punto la Plantable Coffee Cup, ovvero una tazza da asporto realizzata in materiali biodegradabili.
Il fondatore del progetto, Alex Henige, è partito dal presupposto che, basandosi sui dati del Carry Your Cup, gli americani consumano 146 miliardi di tazze di caffè ogni anno generando circa 23 kg di rifiuti. Inoltre, secondo uno studio condotto da Starbucks e l’Alliance for the Environmental Innovation, ogni tazza di carta prodotta è responsabile per 0,30 euro di emissioni di CO2.
Ma non si tratta di un semplice materiale biodegradabile, bensì anche coltivabile. Il contenitore, una volta aperto, si può piantare nel proprio giardino, così come in ogni altro spazio verde. Il tutto è semplicissimo: basta immergere in acqua la tazza, per circa 5 minuti e, successivamente, è pronta per il nuovo utilizzo. Grazie ai semi integrati all’interno, nel giro di un paio di settimane con questa questa tazzina di caffé coltivabile sarà possibile assistere alla germinazione, il tutto risparmiando all’atmosfera circa una tonnellata di emissioni di anidride carbonica.
Se poi non si dispone di un giardino o non si vuole crescere neppure una semplice pianta, si può buttare tranquillamente la confezione. La quale in un massimo di sei mesi si degrada completamente rilasciando i semi in essa contenuti nel terreno.
Ultimo aggiornamento il 20 Luglio 2018 da Rossella Vignoli
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