Cosa sono i valori nutrizionali e perché ci aiutano a conoscere meglio ciò che mangiamo
Tutto sui valori nutrizionali: cosa sono, dove trovarli e perché è importante conoscerli per la nostra salute.
Sommario
Tante volte abbiamo sentito parlare di valori nutrizionali degli alimenti, soprattutto quando si intraprendono delle nuove diete.
Con la guida di oggi cercheremo quindi di approfondire l’argomento in ogni sfaccettatura. In questo modo potremmo offrirvi un quadro chiaro sulla situazione, anche in merito a quello che dice la normativa. La speranza è che ciascuno di voi impari a scegliere con consapevolezza la qualità del cibo.
Valori nutrizionali: cosa sono?
Iniziamo da una domanda scontata ma fondamentale: cosa sono in realtà i valori nutrizionali? Come mai vi viene dedicata così tanta importanza?
Indicano la composizione chimica di un alimento, quindi il contenuto nutritivo e calorico. Conoscerli è dunque il primo passo per impostare una dieta bilanciata e ben equilibrata.
I valori nutrizionali sono presenti sull’etichetta apposta sul retro di ogni alimento confezionato. La loro presenza oggi è obbligatoria ed è sancita dal Regolamento UE n. 1169/2011. Prima di questa data, ogni produttore poteva scegliere se inserirla o meno.
Nello specifico i valori nutrizionali comprendono:
- la quantità di carboidrati
- gli zuccheri
- i grassi (i lipidi totali, compresi i fosfolipidi)
- gli acidi grassi saturi (acidi grassi che non hanno doppi legami)
- le proteine
- le calorie (l’energia espressa in kcal)
- il sale (calcolato con la formula sale= sodio x 2,5)
A discrezione del produttore, nella tabella dei valori nutrizionali possono essere inclusi anche:
- le vitamine
- i sali minerali (ma solo se presenti in quantità significative)
- le fibre
- gli acidi grassi monoinsaturi (con doppio legame cis)
- gli acidi grassi polinsaturi (hanno 2 o più doppi legami interrotti dai gruppi cis-cis)
- i polioli (molecole impiegate nell’industria dolciaria che addolciscono ma con meno calorie, ad esempio il sorbitolo o lo xilitolo).
- l’amido
Ogni valore deve essere espresso in riferimento alla quantità di 100 gr o 100 ml di prodotto. Inoltre, in alcuni casi, vengono inseriti anche i valori della cosiddetta dose giornaliera raccomandata (RDA).
Si tratta comunque di valori medi e non di valori assoluti: ciò significa che rappresentano la quantità di una sostanza nutritiva tenendo conto di specifiche variazioni.
Queste possono essere legate alla stagionalità, alle abitudini di consumo ed altri fattori che possono influire direttamente sul valore.
La normativa sui valori nutrizionali e le etichette
Il Regolamento del 2011 è stato successivamente aggiornato e stabilisce tutta una serie di norme da seguire. Tra le tante, le più significative sono queste:
- Viene definita la grandezza dei caratteri, che devono essere chiaramente leggibili, dando modo al consumatore di conoscere quello che sta acquistando. La grandezza deve essere pertanto pari o superiore a 1,2 millimetri, valore che scende a 0,9 mm per le confezioni più piccole.
- Sono indicati i valori nutrizionali da inserire obbligatoriamente. Questi saranno indicati in ordine decrescente di peso. Sono esclusi da questa etichettatura i prodotti del banco frigo, come i formaggi e i salumi, gli alimenti sfusi (ad esempio i legumi) e altri prodotti come l’acqua.
- Bisogna indicare la presenza di eventuali sostanze allergene, che devono essere chiaramente distinte dalle altre sostanze nutritive mediante carattere differente. Questa regola vale anche per i prodotti sfusi e per gli alimenti venduti nei bar o nei ristoranti. Sono considerati allergeni i cereali contenenti glutine, uova, crostacei e molluschi, soia, arachidi, latte, frutta a guscio, sedano, semi di sesamo, senape, solfiti e anidride solforosa, lupini. Questo vale anche per i prodotti a base di questi ingredienti.
- È necessario specificare anche la tipologia di grassi e oli, ad esempio olio di palma o grassi idrogenati.
- Vige l’obbligo di indicare la provenienza della carne fresca, che si tratti di ovini, suini, carne caprina o volatili.
- Quando gli alimenti sono venduti online, il consumatore ha diritto di conoscere i valori nutrizionali prima dell’acquisto.
- Viene nominato un soggetto responsabile della veridicità delle informazioni riportate sull’etichetta.
Perché è importante conoscere i valori nutrizionali
Conoscendo questi valori per i vari alimenti si possono scoprire tante cose che spesso si ignorano. Soprattutto quando si va a fare la spesa al supermercato, controllando bene l’etichetta nutrizionale ci si rende conto di quanti grassi o calorie sono nascoste in realtà nei cibi.
Questo accade ad esempio quando ci si lascia influenzare da slogan promozionali, dove a volte si esaltano fantomatiche proprietà che in realtà non esistono.
Proprio per questo motivo, ogni volta che si deve acquistare un prodotto confezionato, è consigliato controllare bene i valori nutrizionali, in particolar modo se si sta seguendo una dieta per dimagrire, così come un regime ipocalorico o iposodico.
Classico esempio è la confusione che si può creare quando si leggono le calorie. A volte può capitare di considerare le calorie per 100 grammi quando in realtà vanno riferite alla singola porzione. Questo potrebbe significare che l’alimento sia molto più calorico di quanto si pensi!
Altra situazione è quella in cui ci si lascia abbindolare dalla dicitura riportante l’assenza dicolesterolo. Ciò non è detto che significhi automaticamente che il prodotto sia sano, perché bisogna valutare anche la presenza di acidi grassi saturi e acidi grassi trans.
Infine, a chi non è capitato di acquistare impulsivamente un prodotto commercializzato come “senza zucchero“? Tornando a casa magari poi si scopre che nella lista degli ingredienti sono presenti anche maltosio o sciroppo di glucosio, sostanze ad alto tasso glicemico.
Queste sono solo alcune delle situazioni che potrebbero capitare quando non si presta la dovuta attenzione alla lettura dei valori nutrizionali. Ecco perché vale la pena perdere qualche minuto in più al supermercato per avere la certezza di un acquisto sano e consapevole.
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Ultimo aggiornamento il 21 Gennaio 2020 da Rossella Vignoli
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