Vino in anfora: dalla Georgia un antico metodo biodinamico
Forse non tutti quelli che amano il buon vino conoscono quello prodotto in anfora. Si tratta di una pratica del passato, che però non ha mai abbondato la Georgia e anzi, è stata esportata anche in altre zone d’Europa.
I contadini georgiani seppellivano nella terra il vino raccolto in anfore di terracotta con l’obiettivo di nasconderle agli invasori. Ed oggi, seppur per ben altri motivi, questo tipo di procedimento è tornato in auge in tutta Europa, grazie all’utilizzo del metodo biodinamico.
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Nelle terre georgiane, le uve vengono tuttora fatte fermentare e affinare in grandi anfore interrate fino al collo lasciando in superficie soltanto l’imboccatura, così da poter controllare i vari stadi del processo di vinificazione. Questo tipo di produzione ha diverse varianti a seconda delle località in cui ci si trova.
Solo pochi produttori nostrani hanno adottato questa pratica ma con risultati davvero particolari ed interessanti. Una grande attenzione nelle vigne e poi la Natura fa il proprio corso in questi contenitori ancestrali, in cui il viticoltore fa da spettatore al miracolo “DiVino”.
Si ritrova il valore del vino autentico con un forte legame con la terra e che grazie all’utilizzo della terracotta, anziché del legno, non si lascia corrompere dalle note fragranze vanigliate e speziate. Le anfore permettono al vino di respirare senza cedere sostanze e in questo modo si mantengono inalterate le caratteristiche del vitigno.
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In particolar modo sorprendenti sono i vini bianchi che, lasciati a macerare con le bucce, diventano carichi di colore e assumono tonalità ambrate che di primo impatto sembrano quelle dei passiti, ma che in realtà riescono a stupire durante l’assaggio.
Non è da sottovalutare inoltre l’aspetto economico. L’acquisto di un anfora ha un costo equivalente a quella di una barrique, ma se quest’ultima deve essere sostituita dopo 3-5 anni circa, l’anfora può durare molto più a lungo.
Infine è bene parlare dell’impatto ambientale: com’è noto, l’abbattimento delle querce per la costruzione delle botti e il successivo smaltimento crea da sempre problematiche importanti per l’eco-sostenibilità. Mentre con l’anfora tutto questo non succede.
Quando degustate una bottiglia di vino, prodotto in anfora, diventate co-protagonisti di un tempo lontano che ci porta riporta alle origini della domesticazione della vite.
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Ultimo aggiornamento il 8 Maggio 2024 da Rossella Vignoli
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