Vitamina K: perché è fondamentale per l’organismo e dove si trova
Tra le sue funzioni, quella di garantire la normale coagulazione del sangue e la salute delle ossa
La vitamina K è una di quelle fondamentali per alcune funzioni del nostro organismo, come la coagulazione del sangue e il benessere delle ossa. Scopriamo come assumerla con l’alimentazione.
Sommario
La vitamina K è costituita da un gruppo di sostanze liposolubili (naftochinoni) ed è molto utile per il benessere e il corretto sviluppo e funzionamento dell’organismo. Pur essendo poco nota tra le vitamine, è una sostanza sfortunatamente familiare a chi presenta problemi di coagulazione del sangue.
Va premessa una cosa importante: una dieta sana e ben bilanciata solitamente è in grado di apportare questa importante sostanza.
Vitamina K, a cosa serve
La vitamina K è una vitamina liposolubile che svolge un ruolo cruciale nella coagulazione del sangue e nella salute delle ossa. Ci sono due principali forme di questa vitamina: la vitamina K1 (fiallochinone) e la vitamina K2 (menachinone).
Ecco alcuni dei principali ruoli della vitamina K nel corpo:
- Coagulazione del sangue: questa vitamina è essenziale per la sintesi di proteine coinvolte nella coagulazione del sangue. Queste proteine aiutano a formare coaguli sanguigni per prevenire e fermare le emorragie.
- Salute delle ossa: questa vitamina interviene nella regolazione del metabolismo del calcio e contribuisce alla mineralizzazione delle ossa. Una quantità sufficiente di vitamina K è importante per mantenere la salute ossea.
- Regolazione del metabolismo: può svolgere un ruolo nella regolazione del metabolismo e nella prevenzione di calcificazioni e depositi eccessivi di calcio nei tessuti molli.
- Attività antiossidante: infine questa vitamina possiede anche proprietà antiossidanti, aiutando a proteggere le cellule dai danni causati dai radicali liberi.
Vitamina K, dove si trova
La vitamina K è presente in diversi alimenti, e le due principali forme sono la vitamina K1 (fiallochinone) e la vitamina K2 (menachinone). Di seguito vedremo alcuni alimenti che sono buone fonti di questa vitamina.
Vitamina K1: questa sostanza si trova soprattutto nelle piante, per cui si facilmente assumere con il consumo alimentare. In particolare, la troviamo in:
Vitamina K2: è invece possibile trovarla in:
-
- Prodotti fermentati: Formaggi, natto (un alimento popolare in Giappone, ottenuto dalla fermentazione di soia).
- Carne: Fegato, carne magra.
- Uova.
È importante notare che la quantità di vitamina K può variare notevolmente tra gli alimenti e le loro fonti. Inoltre, la biodisponibilità di questa vitamina può essere influenzata dalla presenza di grassi nella dieta, poiché è una vitamina liposolubile.
Per garantire l’apporto di questa vitamina, troviamo in commercio diversi integratori di vitamina K, ma è sempre consigliabile ottenere le vitamine attraverso una dieta equilibrata, quando possibile, per tutti i vantaggi aggiuntivi che questa assicura.
Vitamina K e neonati
La vitamina K è particolarmente importante nei neonati perché svolge un ruolo cruciale nella coagulazione del sangue. I neonati sono spesso carenti di questa vitamina, poiché la placenta offre una protezione limitata durante la gravidanza e i neonati producono quantità insufficienti di questa vitamina nei primi giorni di vita: l’intestino dei neonati inizialmente è sterile e il fegato non è subito in grado di produrre una sufficiente quantità di fattori di coagulazione. Questa circostanza può aumentare il rischio di sanguinamenti e di una malattia nota come “emorragia da carenza di vitamina K nei neonati“.
Per prevenire questa condizione, è pratica comune somministrare una dose di vitamina K ai neonati poco dopo la nascita. Questa somministrazione può avvenire attraverso iniezione intramuscolare o somministrazione orale. L’obiettivo principale è appunto garantire che i neonati abbiano livelli adeguati di vitamina K per prevenire sanguinamenti e assicurare una corretta coagulazione del sangue nei primi giorni e settimane di vita.
Le raccomandazioni di fatto variano da un paese all’altro, ma in molti luoghi, l’amministrazione di vitamina K ai neonati è considerata una pratica standard. È importante seguire le indicazioni del personale medico e discutere con il pediatra le opzioni disponibili e le raccomandazioni specifiche per il neonato.
Carenza di vitamina K
La carenza di questa vitamina tra gli adulti è relativamente rara, poiché questa vitamina è presente in una varietà di alimenti comuni e normalmente prodotta in piccole quantità dai batteri intestinali. Tra l’altro, il nostro corpo necessita di un ridotto apporto di questa vitamina, generalmente garantito dall’alimentazione.
Ciononostante, ci sono alcune circostanze o condizioni che possono aumentare il rischio di carenza di vitamina K negli adulti
Queste ultime si verificano soprattutto in relazione a disturbi gastrointestinali o patologie epatiche. Altri manifestazioni di questa carenza vitaminica possono verificarsi a seguito di stati di malnutrizione cronici, che possono anche essere conseguenti alla dipendenza da alcol. Anche alcuni farmaci anticoagulanti possono contribuire a ridurre i livelli di questa vitamina.
Casistiche più diffuse di carenza di vitamina K
Tra i casi carenziali, possiamo includere:
- Malassorbimento: individui con malattie gastrointestinali croniche, come la celiachia o la malattia infiammatoria intestinale, potrebbero avere difficoltà nell’assorbire correttamente questa vitamina.
- Utilizzo prolungato di antibiotici: gli antibiotici a largo spettro possono influenzare la flora batterica intestinale, riducendo la produzione di questa vitamina da parte dei batteri intestinali.
- Uso di farmaci anticoagulanti: alcuni farmaci anticoagulanti, come la warfarina, agiscono interferendo con la funzione della vitamina K nella coagulazione del sangue. Tuttavia, è importante mantenere un equilibrio e monitorare attentamente l’assunzione di questa vitaminaquando si utilizzano questi farmaci.
- Dieta molto bassa di vitamina K: soggetti con diete estremamente limitate, povere di verdure a foglia verde e altri alimenti ricchi di questa vitamina, potrebbero essere a rischio di carenza.
- Disturbi epatici: malattie epatiche croniche possono influire sulla sintesi di proteine, comprese quelle coinvolte nella coagulazione del sangue che richiedono questa vitamina.
- Condizioni che richiedono un aumento del fabbisogno: alcune condizioni mediche o situazioni fisiologiche, come la gravidanza e l’allattamento, possono richiedere un maggiore apporto di questa vitamina.
Integrazione di vitamina K
In situazioni di carenza, può essere utile favorire l’apporto di questa vitamina attraverso l’assunzione di appositi integratori. In ogni caso, questa opzione deve essere valutata e prescritta da un medico, a seguito di opportuni approfondimenti diagnostici.
Ribadiamo infine che i vantaggi di una dieta completa ed equilibrata sono molteplici e trascendono il semplice fatto di prevenire stati carenziali di questa o altre vitamine. Vi invitiamo quindi sempre a perseguire l’obiettivo di mantenere sempre una dieta sana e variegata.
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Ultimo aggiornamento il 13 Marzo 2024 da Rossella Vignoli
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