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Tutto sul whale watching, l’osservazione dei cetacei nel loro ambiente

Cos'è, come funziona e i luoghi migliori nel Mondo dove fare gli avvistamenti

Il whale watching è un’attività naturalistica divenuta ormai molto popolare fra i turisti che consiste in uscite in barca, gommone o kajak per osservare balene, delfini, orche e cetacei in genere. Ci sono luoghi nel Mondo che hanno fatto di questa attività un vero e proprio business. È il caso ad esempio di Norvegia ed Islanda. Ma è possibile fare whale watching anche nelle nostre Liguria e Toscana.
Per la sua natura, è fondamentale che questa attività venga eseguita nel pieno rispetto della fauna marina e osservando determinati codici. Per questo è fondamentale affidarsi ad agenzie che organizzano tour in maniera responsabile e senza nuocere in alcun modo agli animali.

Tutto sul whale watching, l’osservazione dei cetacei nel loro ambiente

Cosa significa Whale watching

Il whale watching è un’attività turistica di tipo naturalistico che consiste nell’osservare i cetacei, in special modo balene e delfini, nel loro ambiente naturale, standosene in mare aperto a bordo di gommoni o altri tipi di imbarcazioni.

Ci sono varie località, in Italia e nel Mondo dove praticare questa esperienza. In ogni caso, è fondamentale affidarsi ad agenzie e associazioni che praticano il whale watching in maniera responsabile, rispettando i codici di condotta stabiliti da istituzioni e organizzazioni riconosciute nella tutela dei cetacei, così da ridurre al minimo l’impatto negativo che questa attività può causare agli animali.

Questo tipo di avvistamento responsabile offre la possibilità a chiunque di scoprire l’ecosistema marino, comprendendo quanto sia importante proteggerlo e tutelarlo.

Il whale watching è nato circa 20 anni negli USA, ed oggi rappresenta una delle attività turistiche più diffuse per l’osservazione dei cetacei nel loro ambiente naturale.

Come funziona il whale watching

Si tratta di uscite in mare per avvistare balene e delfini.

È fondamentale controllare le condizioni meteo-marine per svolgere l’attività in totale sicurezza e nel rispetto dell’ambiente marino e dei suoi abitanti.

In presenza di condizioni meteo marine ottimali, è molto alta la possibilità di scorgere, anche a decine e decine di metri di distanza, la linea delle pinne dorsali dei cetacei, un loro salto o il tipico soffio.

Per un avvistamento ottimale, il mare deve essere calmo o poco mosso, e il vento assente.

Suggerimenti utili per avvistare cetacei durante un’uscita di whale watching

  • Scrutare l’orizzonte muovendo lo sguardo in più parti e non limitarsi a fissare un solo punto
  • Raggiungere i punti più alti dell’imbarcazione in modo da ampliare l’orizzonte d’osservazione
  • Usare il binocolo solo dopo aver individuato il punto di avvistamento
  • Avere chiaro ciò che ci si deve aspettare: una coda, una schiena, pinna, un salto, un soffio
  • Saper distinguere oggetti come le boe dai segnali di un cetaceo: i primi sono sempre nello tesso punto, mentre i secondi compaiono e scompaiono per poi ricomparire in un punto diverso
  • Riconoscere alcuni segnali che indicano la presenza di cetacei (ad es. la concentrazione di uccelli marini in un determinato punto)

Dove fare whale watching

Sono molti i luoghi, in Italia e nel Mondo, dove poter provare questa esperienza.

Italia ed Europa

In Italia, ad esempio, è un’attività regolarmente praticamente in Liguria, in Sardegna e nell’arcipelago toscano. Subito dopo il confine, c’è Santuario Pelagos, una zona marina protetta che si trova tra il territorio italiano, quello francese e quello monegasco.

Le isole Azzorre, in Portogallo sono uno dei luoghi ideali dove avvistare le balene. Vi sono infatti ben 24 tipi di cetacei fra specie stanziali e migratorie. Inoltre, sempre nelle Azzorre, i delfini vivono tutto l’anno. A Ponta Delgada e Vila Franca do Campo, sull’isola di S. Miguel, le uscite di whale watching vengono organizzate tutto l’anno. In primavera, nel canale che divide le isole di S. Miguel e Santa Maria si possono avvistare le balene azzurre. Sull’isola di Faial si trova uno dei principali centri di osservazione e studio dei cetacei di tutto l’arcipelago.

Spostandoci nel Nord Europa, l’inverno è il periodo migliore per un “whale safari” nella parte Nord della Norvegia, quando le aringhe attirano orche, megattere e balenottere. Le località miglior per fare avvistamenti sono Tromso, Alta e le isole Vesterålen, sopra il Circolo Polare Artico. Le isole Svalbard sono interessanti per l’osservazione della balenottera azzurra. Il periodo ideale per il whale watching norvegese va da metà gennaio ad aprile.

Anche l’Islanda è una meta adatta per fare whale watching. In estate, lungo le coste giungono numerose specie di cetacei. Il periodo migliore per l’osservazione è compreso fra aprile e settembre. In Islanda, vengono organizzate uscite per il whale watching un po’ in tutta l’isola, anche dal Porto Vecchio di Reykjavik. In ogni caso, il punto d’avvistamento migliore è Húsavík, dove si può avvistare la balenottera azzurra, così come anche foche, delfini dal becco bianco, focene e squali elefante.

Africa

Da giugno a settembre, le megattere si spostano lungo le coste del Madagascar per accoppiarsi e partorire. I luoghi miglior per l’avvistamento sono Nosy Be, Ile Sainte Marie e la Baia di Antongil. Sempre in Madagascar è possibile avvistare anche lo squalo balena, assolutamente inoffensivo ma gigantesco (può raggiungere 15 metri di lunghezza).

America

L’Alaska è il luogo per eccellenza dove fare whale watching in America. In molte località, è facile osservare anche sulla terraferma alcune specie come orche, megattere e beluga. I tour organizzati nelle regioni centro-meridionali dell’Alaska sono numerosissimi e si concentrano nel periodo che va da marzo-maggio a settembre-ottobre.

Australia

Anche l’Australia offre numerose opportunità di avvistamento cetacei, quali megattere, balene franche australi, orche e balenottere minori.

Lungo le coste orientali e occidentali lo spettacolo avviene 2 volte l’anno in quanto i mammiferi viaggiano da e verso l’Antartide. Le zone più promettenti, nei vari periodi dell’anno, sono:

  • Perth: da giugno a novembre
  • Sydney: da maggio a fine novembre
  • Hobart: da maggio a luglio e da settembre a dicembre
  • Adelaide: da giugno a settembre
  • Melbourne: da maggio a settembre
  • Brisbane: da maggio a novembre.

whale watching

Whale watching Liguria

In Liguria, le prime uscite naturalistiche di avvistamento cetacei con partenza dal Porto Antico di Genova risalgono al 1998, come iniziativa voluta dalla Battellieri del Porto di Genova, con la collaborazione di WWF Genova. Il successo fu immediato e, negli anni a seguire, molte compagnie cominciarono a dedicarsi a questa attività organizzando uscite con partenze da Genova, Alassio, Loano, Recco, Nervi, Camogli, Imperia, Andora, Laigueglia, Bordighera e Sanremo.

Il Consorzio Liguria Via Mare rappresenta oggi, in Italia, una delle compagnie leader nel whale e bird watching via mare, con una clientela sempre più numerosa proveniente anche dall’estero.

I cetacei che si possono avvistare

Nel Mar Ligure ci sono 8 specie di cetacei: balenottera comune, tursiope, delfino comune, stenella striata, grampo, globicefalo, capodoglio e zifio.

Durante un’uscita di whale watching si è sempre accompagnati da personale esperto in grado di riconoscere le diverse specie. Ad ogni modo, ecco alcune indicazioni pratiche per riuscire a identificare e distinguere le principali specie.

  • Dimensioni: il paragone può essere fatto con la barca. In ogni caso, il delfino comune è piccolo (max 2 metri di lunghezza), mentre il capodoglio misura, di media, 18 metri e la balenottera comune 22 metri
  • Capo: i tratti distintivi sono la forma del cranio stesso, oltre alla presenza e alla forma del rostro
  • Pinna dorsale: sono identificativi la forma, le dimensioni e la posizione sul corpo. Ad esempio, nella balenottera comune, la pinna è molto piccola e arretrata, mentre i globicefali hanno la pinna molto falcata e rivolta verso l’indietro
  • Colori ed eventuale presenza di graffi, segni e sfumature
  • Soffio: quello del Capodoglio è alto dai 5 ai 7 metri, inclinato in avanti di 45° verso sinistra; quello della balenottera comune invece è dritto e forma una sorta di fontana

Whale watching in Islanda

Come già accennato, l’Islanda è uno dei luoghi in Europa ideali dove fare whale watching. Gli avvistamenti variano in base alla stagione e, in genere, i migliori e più proficui si svolgono in estate, spesso in combinata con uscite di pesca o per avvistare le pulcinella di mare.

L’alta stagione del whale watching in Islanda va da aprile ad ottobre. Ma non mancano le uscite invernali, in cui però si apprezza più che altro il panorama.

I cetacei più comuni da avvistare in Islanda

Le specie più facili da vedere sono la megattera, lungo le coste nel Nord dell’isola. Le megattere sono molto attive e non è raro vederle saltar fuori dall’acqua o sbattere pinne e coda. Facili da vedere anche le balenottere minori, avvistate in qualunque zona dell’isola, anche a Reykjavik. Nelle acque attorno all’Islanda vivono circa 5.000 esemplari di orche che, nei mesi estivi, si avvicinano alle coste. È facile avvistarle lungo la costa meridionale e attorno alla Penisola di Snaefellsnes. Sempre nella Penisola di Snaefellsnes, ed anche lungo le coste dei Westfjord è facile avvistare il Capodoglio.

Il delfino dal rostro bianco è la specie di delfino più avvistata in Islanda perché resta nei pressi delle coste tutto l’anno. La zona al di sopra del Circolo Polare Artico è rinomata per l’avvistamento di beluga e narvali. Più rare da vedere in Islanda sono invece la balenottera azzurra e quella comune.

whale watching
L’Islanda è un vero e proprio paradiso per il whale watching.

Dove fare whale watching in Islanda

In generale, un po’ in tutta l’Islanda è possibile avvistare i cetacei. Ma il posto in assoluto migliore, considerato il migliore anche di tutta Europa, è Húsavík. Le escursioni hanno luogo nella baia di Skjálfandi. Qui, grazie all’acqua piuttosto profonda e al cibo abbondante, in estate si possono avvistare focene, megattere e delfini dal rostro bianco. Inoltre, sempre qui, è possibile vedere anche specie meno comuni, come le balenottere azzurre e quelle comuni. Tra l’altro, in estate, da Husavik è possibile avvistare anche molte pulcinella di mare perché vanno a nidificare sulle isole nella baia di Skjálfandi.

Un’altra località dove c’è uno storico di 100% di avvistamenti registrati è Akureyri.

In estate, ad Isafjordur, dove c’è il più grande fiordo dei Westfjords, è possibile avvistare megattere e balenottere minori, ed anche foche spiaggiate sulla riva.

Infine, la Penisola di Snaefellsnes è famosa per essere uno dei luoghi migliori in Islanda dove avvistare le orche e i capodogli.

Cosa vestirsi per il Whale watching

Per le uscite in Italia e dove il clima è caldo, sono sufficienti capi e scarpe comodi, più una giacca leggera perché in mare aperto la temperatura può essere fresca.

Bisogna essere invece ben attrezzati nel Nord Europa dove, anche in piena estate, il meteo è molto variabile. Sia in estate che in inverno occorre vestirsi a strati per adeguarsi ai continui cambiamenti climatici.

L’abbigliamento tipo per l’estate consiste in:

  • pantaloni impermeabili e anti vento
  • felpa o pile
  • guscio anti vento
  • impermeabile
  • scarpe da trekking o scarponi da montagna, meglio se impermeabili

In inverno:

  • biancheria intima termica
  • capi molto pesanti e caldi tipo pile
  • pantaloni in materiale tecnico
  • anti vento
  • sottoguanti
  • guanti pesanti
  • sciarpa in lana
  • cappello
  • calzettoni di lana
  • scarponi pesanti e impermeabili

In genere, le agenzie che organizzano escursioni di whale watching forniscono tute termiche e impermeabili per ripararsi da acqua e vento.

Avvistamento responsabile: i comportamenti da adottare

Come detto fin dall’inizio, il whale watching è un’attività turistica che deve essere svolta nel pieno rispetto della fauna marina. Per questo occorre seguire determinati comportamenti.

  • Avvicinare l’imbarcazione con cautela
  • Mantenere una distanza di sicurezza di almeno 100 metri dagli animali
  • Spegnere i motori
  • Mantenere una rotta parallela al nuoto degli animali
  • Non inseguire gli animali
  • Osservare in silenzio, senza urlare né fare rumori forti come fischi o battiti delle mani
  • Eseguire l’osservazione per massimo 15 minuti
  • Non immergersi in acqua
  • Non gettare cibo agli animali

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Ultimo aggiornamento il 29 Maggio 2024 da Rossella Vignoli

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Federica Ermete

Nata a Busto Arsizio nel 1982, dopo il diploma si trasferisce a Cremona – dove vive tutt’ora – per conseguire la laurea in ambito umanistico. Sia per formazione professionale che per passione personale, i suoi ambiti di specializzazione sono l’alimentazione, la salute, il fitness di cui è appassionata anche nella vita quotidiana, ed il benessere naturale. Collabora con entusiasmo con la redazione di Tuttogreen dal giugno 2020.

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